Festa Patronale

« Older   Newer »
  Share  
il_miglio
view post Posted on 24/11/2008, 17:50




é tradizione dei migliori pascheresi onorare il Santo patrono durante il mese di Settembre con una settimana circa di grossi festeggiamenti che vedono ogni anno perire diversi giovani virgulti locali che hanno il gravoso compito di rimpinguare le casse del Bar appositamente creato..
siamo degli eroi..
 
Top
wolverine
view post Posted on 24/11/2008, 18:11




CITAZIONE (il_miglio @ 24/11/2008, 17:50)
siamo degli eroi..

sì, ma quella settimana sono messi a dura prova anche i nostri portafogli!!!!
 
Top
il_miglio
view post Posted on 24/11/2008, 18:20




quello sicuramente! è un evento molto dispendioso!
 
Top
l'inutile
view post Posted on 26/11/2008, 11:26




San Carlo Borromeo Vescovo

4 novembre

Arona, Novara, 1538 - Milano, 3 novembre 1584

Arcivescovo di Milano, dispiegò in una vita relativamente breve un'intensissima attività pastorale, consumando le sue energie nell'impegno ascetico, nella carità e nella riforma della Chiesa. E' fra i grandi promotori del rinnovamento nella fede e nei costumi sancito dal Concilio di Trento. Espresse attraverso i seminari e le disposizioni sinodali un nuovo modello di pastore d'anime, che unisce l'austerità e la preghiera allo zelo apostolico. La sua azione riformatrice si estese alla disciplina liturgica (del rito romano e ambrosiano), alla catechesi e alla cura dei poveri. La sua carità pastorale si manifestò specialmente nella famosa peste di Milano. (Mess. Rom.)

Patronato: Catechisti, Vescovi


Etimologia: Carlo = forte, virile, oppure uomo libero, dal tedesco arcaico


Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Memoria di san Carlo Borromeo, vescovo, che, fatto cardinale da suo zio il papa Pio IV ed eletto vescovo di Milano, fu in questa sede vero pastore attento alle necessità della Chiesa del suo tempo: indisse sinodi e istituì seminari per provvedere alla formazione del clero, visitò più volte tutto il suo gregge per incoraggiare la crescita della vita cristiana ed emanò molti decreti in ordine alla salvezza delle anime. Passò alla patria celeste il giorno precedente a questo.
(2 novembre: A Milano, anniversario della morte di san Carlo Borromeo, vescovo, la cui memoria si celebra domani).



Quella che oggi ci giunge dalla pagina del Calendario, è la voce di uno dei più grandi Vescovi nella storia della Chiesa: grande nella carità, grande nella dottrina, grande nell'apostolato, ma grande soprattutto nella pietà e nella devozione.
" Le anime - dice questa voce, la voce di San Carlo Borromeo - si conquistano con le ginocchia ". Si conquistano cioè con la preghiera, e preghiera umile. San Carlo Borromeo fu uno dei maggiori conquistatori di anime di tutti i tempi.
Era nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, padroni e signori del Lago Maggiore e delle terre rivierasche. Era il secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l'uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Il giovane prese la cosa sul serio: studente a Pavia, dette subito prova delle sue doti intellettuali. Chiamato a Roma, venne creato Cardinale a soli 22 anni. Gli onori e le prebende piovvero abbondanti sul suo cappello cardinalizio, poiché il Papa Pio IV era suo zio. Amante dello studio, fondò a Roma un'Accademia secondo l'uso del tempo, detta delle " Notti Vaticane ". Inviato al Concilio di Trento vi fu, secondo la relazione di un ambasciatore, " più esecutore di ordini che consigliere ". Ma si rivelò anche un lavoratore formidabile, un vero forzato della penna e della carta.
Nel 1562, morto il fratello maggiore, avrebbe potuto chiedere la secolarizzazione, per mettersi a capo della famiglia. Restò invece nello stato ecclesiastico, e fu consacrato Vescovo nel 1563, a 25 anni.
Entrò trionfalmente a Milano, destinata ad essere il campo della sua attività apostolica. La sua arcidiocesi era vasta come un regno, stendendosi su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Il giovane Vescovo la visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Profuse, inoltre, a piene mani, le ricchezze di famiglia in favore dei poveri.
Nello stesso tempo, difese i diritti della Chiesa contro i signorotti e i potenti. Riportò l'ordine e la disciplina nei conventi, con un tal rigore da buscarsi un colpo d'archibugio, sparato da un frate indegno, mentre pregava nella sua cappella. La palla non lo colpì, e il foro sulla cappamagna cardinalizia fu la più bella decorazione dell'Arcivescovo di Milano.
Durante la terribile peste del 1576 quella stessa cappa divenne coperta dei miti, assistiti personalmente dal Cardinale Arcivescovo. La sua attività apparve prodigiosa, come organizzatore e ispiratore di confraternite religiose, di opere pie, di istituti benefici.
Milano, durante il suo episcopato, rifulse su tutte le altre città italiane. Da Roma, i Santi della riforma cattolica guardavano ammirati e consolati al Borromeo, modello di tutti i Vescovi.
Ma per quanto robusta, la sua fibra era sottoposta a una fatica troppo grave. Bruciato dalla febbre, continuò le sue visite pastorali, senza mangiare, senza dormire, pregando e insegnando.
Fino aIl'ultimo, continuò a seguire personalmente tutte le sue fondazioni, contrassegnate dal suo motto, formato da una sola parola: Humilitas.
Il 3 novembre dei 1584, il titanico Vescovo di Milano crollò sotto il peso della sua insostenibile fatica. Aveva soltanto 46 anni, e lasciava ai Milanesi il ricordo di una santità seconda soltanto a quella di un altro grande Vescovo milanese, Sant'Ambrogio.

(fonte: www.santiebeati.it)

In realtà la festa patronale sarebbe dovuta essere la prima settimana di novembre, ma viste le difficoltà dovute al clima è stata spostata alla 2° domenica del mese di settembre in maniera da chiudere l'estate, anche se in alcuni casi la temperatura non è già più delle più miti.

 
Top
hacker pschorr
view post Posted on 17/1/2009, 15:20




Già già... per quanto riguarda la festa, da quello che mi raccontano i miei una volta si teneva per lo più nei pressi del bar (quello di "Cesca", la nonna di Danilo); li davanti si montava una tettoia o simile per fare il banco di beneficienza alla domenica. Non c'era ancora un comitato frazionale, quindi non si pensava a organizzare cene o serate musicali per la gente da fuori... era un momento di festa per la gente della frazione, da fuori venivano le morose o gli amici dei paesi vicini. Si "improvvisavano" cene nel cortile del bar o di fronte, classica la "purumà": qualche volontario la preparava, in più ogni famiglia portava qualcosa da casa... tutto però senza pubblicità o invitare molte persone: come se noi giovani ora decidessimo una sera della festa di preparare da mangiare per noi e i nostri genitori... e queste cene o merende sinoire si protraevano anche per un mese alla fine della festa patronale, ogni scusa era buona per divertirsi e fare "ciucca"... questo spiega anche l'origine di noi giovani spartani!
 
Top
wolverine
view post Posted on 19/1/2009, 10:15




quindi ce l'abbiamo nel dna di inciuccarci e fare festa...
 
Top
hacker pschorr
view post Posted on 20/1/2009, 13:55




è una cosa genetica... anche volendo non possiamo ribellarci... siamo condannati...
 
Top
l'inutile
view post Posted on 11/3/2009, 17:01




sicuramente va a finire nel sangue ciò che bevi.....e dopo un po' l'organismo si rifiuta di depurarsi.....
 
Top
hacker pschorr
view post Posted on 5/4/2009, 13:31




può essere... il corpo si abitua a vivere così, quando mangio frutta e verdura ho sempre un iniziale patimento, in quanto si trova in difficoltà con roba non fritta, unta o alcoolica...
 
Top
bomberuccio
view post Posted on 18/9/2013, 10:35




Direi che anche quest'anno la festa a paschera sia stata molto impegnativa...ci sono state molte situazioni che l hanno dimostrato...medaglia d'oro per il primo vomitino alle 11-30 del sottoscritto...Leonida portato a casa all'1-30 di venerdi e dormita in giardino con il fedele cagnolone...fede riba incapace di intendere e di volere portato a casa tra gumitum e borbottamenti...scuola di poker di Marco Pelle molto confusa e contorta...tre giovani virgulti prendono il pullman con gli scolari, colazione e ritorno a casa per le 9.00 del mattino seguente...sabato nero per i piu grandi: Gianpi non riesce ad alzarsi il giorno dopo fino a ore canoniche...Lingua molto spali a messa con improvvise caudane..."Gregori da grande" che esce da messa con la scusa della bimba in lacrime...FITU che esce da messa per benedire il wc di ca cca varioforme e variopinta...domenica sera e lunedi sera piu trank...da registrare una scureggia innocente sfrattata dal sottoscritto nelle vicinanze del bancone che ha fatto andare nel panico i baristi alcuni dei quali scappati fuori dal tendone...
 
Top
9 replies since 24/11/2008, 17:50   216 views
  Share